Giada Farano: da Margherita di Savoia alla RAI in “La prova del cuoco”

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La dancer salinara nel corpo di ballo della trasmissione di Elisa Isoardi.

Una pugliese doc, Giada Farano, da Margherita di Savoia arriva a “La prova del cuoco”, nota trasmissione televisiva su RAI Uno, con l’inedita conduzione di Elisa Isoardi.

Non è nuova alle trasmissioni televisive la ballerina pugliese che ha eseguito le sue performance in diversi corpi di ballo già in altre occasioni. Ha partecipato al Wind Summer Festival del 2017 e del 2018, in diretta su Canale 5 da Piazza del Popolo a Roma, con la conduzione di Alessia Marcuzzi, già presentatrice del reality l’Isola dei Famosi. Giada Farano si è esibita sul palco dei più grandi artisti italiani e di fama internazionale, che con la loro musica fanno ballare milioni di telespettatori.

Tra i tanti spettacoli e video, si annovera anche la partecipazione di Giada Farano, non in ordine di tempo, nel video di “Le Canzoni”con Jovanotti, con Jake la Furia in “El Party”, a Sanremo, al Festival Della Canzone Italiana, nello spot Tim Rai, con Ambra Angiolini Feat Syria in “Io, te, Francesca e Davide”, su Rai 1 in “Special of Mina e Celentano”, “Diversity Media Awards” su Real Time, “WIND Capodanno in Musica” Canale5,  “The Color Run Italia” su Radio 105 e tanti altri. Il talento della terra pugliese, è stata costretta ad emigrare al nord Italia come tanti altri artisti conterranei, prima per frequentare l’accademia “Modulo Factory”, conseguendo il diploma con il massimo dei voti e vincendo la borsa di studio per poi arrivare a poter esibirsi sui palchi delle innumerevoli trasmissioni televisive.

Gratificati i genitori della ventenne margheritana, i cui sacrifici, fatti da una famiglia semplice, hanno contribuito congiuntamente con la perseveranza di Giada Farano, al raggiungimento di traguardi importanti come dancer nei corpi di ballo.

Questa è un’altra prova della “fuga dei cervelli” pugliesi, costretti ad emigrare verso altri territori, a volte in terra straniera poiché, nonostante dotati di talento e di alta specializzazione professionale, nelle proprie città meridionali non hanno la possibilità di emergere.


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